La direttiva UE sulla rendicontazione della sostenibilità delle imprese (CSRD) è entrata in vigore nel gennaio 2023 ed è destinata ad avere un impatto significativo sulle imprese che operano all’interno dell’Unione Europea.
La direttiva mira a migliorare la trasparenza e la coerenza del reporting di sostenibilità in tutta l’UE e richiederà alle aziende di riferire su una gamma più ampia di questioni di sostenibilità rispetto alle normative precedenti. La CSRD non si applicherà solo alle grandi imprese, ma anche ad alcune PMI, in quanto la nuova direttiva amplia il campo di applicazione, coinvolgendo molte più imprese rispetto a quelle precedentemente incluse negli standard della NFRD (Non-Financial Reporting Directive) – si stima che siano circa 50.000.
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Nuove direttive che interessano le aziende di tutto il mondo
La nuova direttiva riguarda direttamente tutte le società che hanno titoli quotati sui mercati regolamentati dell’UE. La direttiva non è esclusiva di queste ultime e si applicherà anche alle aziende che;
- Generare più di 150 milioni di euro di fatturato netto nell’UE (per ciascuno degli ultimi due esercizi finanziari consecutivi)
- Inoltre, avere almeno una filiale nell’UE (di grandi dimensioni o quotata in un mercato regolamentato dell’UE) o una succursale nell’UE (con un fatturato netto superiore a 40 milioni di euro nell’esercizio precedente).
- Si applica anche direttamente alle filiali dell’UE di imprese che non hanno sede nell’UE.
Le scadenze per la rendicontazione sono dietro l’angolo
Nei prossimi 12 mesi, gli Stati membri dell’UE dovranno adottare le nuove direttive nelle rispettive legislazioni nazionali, con una scadenza fissata al6 luglio 2024. Ciò significa che i gruppi più grandi, già soggetti alla NRFD, dovranno adottarla a partire dal1° gennaio 2024. La direttiva richiederà alle aziende di riferire su una serie di questioni di sostenibilità, compresi i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG). Questo includerà informazioni sulle emissioni di gas serra, sull’efficienza delle risorse, sui diritti umani, sulla diversità dei dipendenti, sul divario retributivo di genere e altro ancora. La CSRD richiederà inoltre alle aziende di riferire sull’impatto delle loro attività sulla società e sull’ambiente. Rendere obbligatorio per le aziende l’audit delle informazioni sulla sostenibilità che riportano.
Il costo della conformità
Per le imprese, la conformità alla CSRD richiederà risorse e sforzi significativi. Le aziende dovranno raccogliere dati su un’ampia gamma di fattori di sostenibilità e garantire che queste informazioni siano accurate e affidabili. Dovranno inoltre investire in sistemi e processi per raccogliere e riportare queste informazioni in modo standardizzato.
Benefici per gli investimenti e risparmi a lungo termine
Nel complesso, la direttiva UE sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale avrà probabilmente un impatto significativo sulle imprese a livello globale. Sebbene il processo di implementazione possa sembrare costoso, la conformità alla CSRD presenta anche potenziali vantaggi. Le aziende che sono trasparenti sulle loro performance di sostenibilità possono essere viste con maggiore favore da investitori, clienti e altri stakeholder. Questo potrebbe portare a un aumento della fiducia e della fedeltà, nonché a un migliore accesso ai finanziamenti.
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