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Evoluzione della sostenibilità nelle catene di fornitura del settore edile

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Evoluzione della sostenibilità nelle catene di fornitura del settore edile

La domanda di energia e le emissioni del settore edile rappresentano più di un quinto delle emissioni mondiali. Nel 2022, un aumento dell’1% nelle emissioni del settore equivaleva a 10 milioni di auto in più che giravano attorno all’equatore terrestre.

Nel settore edile, le catene di fornitura non sono solo vitali per l’esecuzione efficiente dei progetti, ma svolgono anche un ruolo cruciale nella promozione di pratiche sostenibili e responsabili in termini ambientali, sociali e di governance (ESG). Nella regione del Sud Europa, l’impegno verso questi principi sta guadagnando terreno, sebbene con sfide e differenze regionali significative.

Prestazioni ESG nel settore edile in Spagna

La Spagna ha mostrato progressi significativi nell’adozione di pratiche ESG nel settore edile. Secondo un rapporto recente della Fundación Laboral de la Construcción, il 65% delle imprese edili ha implementato misure per migliorare la gestione ambientale e ridurre la propria impronta di carbonio. Questo sforzo si è concentrato sull’efficienza energetica, sulla gestione dei rifiuti e sulla promozione di materiali sostenibili. Nonostante questi progressi, il rapporto evidenzia anche che molte aziende devono ancora rafforzare la trasparenza e la governance aziendale per raggiungere standard di sostenibilità più elevati.

Il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) stima che attualmente l’edilizia sia responsabile del 38% delle emissioni di CO2 a livello globale e, nel caso della Spagna, gli edifici generano il 40% del consumo energetico del paese. Questo dato sottolinea l’importanza di continuare a migliorare le pratiche sostenibili nella costruzione per ridurre il loro impatto ambientale.

Prestazioni ESG nel settore edile in Italia

L’Italia ha dimostrato un robusto impegno verso la sostenibilità nel settore delle costruzioni. Secondo uno studio realizzato dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), circa il 70% delle imprese edili italiane ha adottato pratiche di costruzione sostenibile. Queste pratiche includono la riduzione delle emissioni, l’uso efficiente delle risorse e l’implementazione di tecnologie verdi. Nonostante questi progressi, persistono sfide in termini di diversità aziendale e governance, aree in cui è necessaria una continua miglioramento per garantire un’industria più inclusiva e sostenibile.

Il governo italiano ha lanciato iniziative come il Superbonus 110%, che incentiva le ristrutturazioni per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Questo ha spinto una maggiore adozione di tecnologie sostenibili e ha favorito la creazione di posti di lavoro verdi. Tuttavia, il settore affronta sfide legate alla burocrazia e alla lenta implementazione delle politiche a livello locale, il che può ritardare i progressi in alcune regioni.

Prestazioni ESG nel settore edile in Francia

La Francia si distingue per il suo approccio proattivo alla sostenibilità ambientale e sociale nella costruzione. Secondo dati del Ministero della Transizione Ecologica, il 75% delle imprese edili in Francia ha ottenuto certificazioni ambientali e si impegna in pratiche di costruzione verde. Questo include l’implementazione di tecniche di costruzione ecologica e la gestione responsabile delle risorse naturali. Inoltre, la Francia ha guidato iniziative per migliorare l’uguaglianza di genere nel settore e rafforzare le condizioni lavorative dei lavoratori edili.

Il paese ha implementato politiche come la Legge sulla Transizione Energetica, che obbliga i nuovi edifici a essere a energia positiva e a rinnovare energeticamente gli edifici esistenti. Inoltre, la Francia sta investendo in infrastrutture verdi e promuovendo l’economia circolare nel settore delle costruzioni. Tuttavia, come in altri paesi, la piena attuazione di queste politiche e pratiche richiede uno sforzo continuo da parte di tutte le parti interessate.

Analisi dei fornitori nel database di Achilles

Nel database di Achilles, ci sono circa 14.000 fornitori del settore edile già valutati. Secondo i nostri dati, il 5,55% di questi fornitori ha un punteggio inferiore a 50/100, il che indica aree di miglioramento significative sia in termini ESG che di stabilità finanziaria. Un 91,29% si colloca nella fascia di 50-80 punti, riflettendo una performance accettabile ma con opportunità di sviluppo. Solo il 3,16% ha raggiunto un punteggio superiore a 80, evidenziando la necessità continua di supporto e miglioramento in questi aspetti.

Confrontando questi dati con la performance media dei fornitori del Sud Europa in tutti i settori, osserviamo che il settore edile è in svantaggio. Mentre il 16% dei fornitori di tutti i settori ha un punteggio ESG superiore a 80, nel settore delle costruzioni questa cifra è considerevolmente inferiore. La media del punteggio ESG in tutti i settori del Sud Europa si attesta a 58/100.

Facilitare la valutazione e il miglioramento ESG nel settore

L’evoluzione verso catene di fornitura più mature e sostenibili nel settore delle costruzioni è un passo cruciale verso un futuro più responsabile ed efficiente. Sebbene siano stati compiuti significativi progressi, resta ancora molto lavoro da fare.

Achilles realizza degli audit in loco approfonditi e offre programmi di sviluppo dei fornitori per aiutare le aziende con punteggi più bassi a migliorare le loro pratiche ESG. Questi audit si concentrano sull’identificazione delle aree critiche di miglioramento e sulla fornitura di linee guida dettagliate per l’implementazione delle migliori pratiche.

Il nostro modello di community consente alle aziende di condividere le migliori pratiche e collaborare su iniziative sostenibili, promuovendo uno standard più elevato in tutta l’industria. Inoltre, Achilles organizza eventi e workshop che facilitano lo scambio di conoscenze e promuovono l’adozione di pratiche sostenibili.

Completa il modulo per parlare con un esperto in ESG e unirti alla community di costruzione di Achilles.

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