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Accordo provvisorio della Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità dell’Unione Europea. Cosa significa ciò per le aziende?

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Accordo provvisorio della Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità dell’Unione Europea. Cosa significa ciò per le aziende?


Dopo estese discussioni, i negoziatori del Consiglio e del Parlamento dell’Unione Europea hanno concordato provvisoriamente un accordo di compromesso sulla Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità il 14 dicembre 2023.

La Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità dell’UE è stata inizialmente proposta nel febbraio 2022 con l’obiettivo di responsabilizzare le grandi imprese per garantire l’assenza di violazioni dei diritti umani e dell’ambiente nelle loro catene del valore. La legislazione segue l’esempio di leggi simili promulgate in Germania e Norvegia.

L’accordo provvisorio raggiunto ora deve essere sostenuto e formalmente adottato da entrambe le istituzioni, anche se al momento è più una formalità. Quest’ultimo passo conferma l’ambito della direttiva, chiarisce le responsabilità per le imprese non conformi, definisce meglio le diverse sanzioni e completa l’elenco dei diritti e delle prohibizioni che le imprese devono rispettare.

Nonostante sia attesa con impazienza e abbia ricevuto ampi elogi, la Direttiva ha affrontato alcune critiche. Ecco alcuni punti chiave:

  • Si prevede che la Direttiva influenzerà circa 13.000 imprese all’interno dell’UE.
  • La Direttiva dell’UE non si applica solo alle imprese con sede nell’UE. Si prevede che influenzerà anche altre 4.000 imprese in tutto il mondo.
  • Le istituzioni finanziarie saranno inizialmente esentate dall’adempiere alla legislazione.
  • La Direttiva dell’UE richiede che le imprese adottino un approccio basato sul rischio definito dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) nei loro processi di dovuta diligenza sia in direzione ascendente che discendente nella loro catena del valore.
  • L’accordo stabilisce che il rispetto della Direttiva potrebbe essere utilizzato come criterio per l’assegnazione di contratti pubblici e concessioni.
  • Come ultima risorsa, quando le imprese identificano impatti negativi sull’ambiente o sui diritti umani da parte dei fornitori, devono interrompere tali relazioni commerciali se non è possibile prevenire o fermare tali impatti.
  • Per garantire che le imprese siano responsabili, la dovuta diligenza sarà applicabile attraverso risarcimenti pagati alle vittime e sanzioni finanziarie fino al 5% del fatturato globale di un’impresa.

La gestione efficace del rischio nella catena di fornitura è cruciale per garantire la protezione sia delle persone che del pianeta. L’annuncio dello scorso venerdì segna un passo storico per assicurare che le imprese effettuino una dovuta diligenza significativa nelle loro catene del valore.

Per ulteriori informazioni sulla Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità e sulla gestione efficace del rischio nella catena di fornitura, consulta la nostra guida completa qui. Per ulteriori informazioni sulla differenza tra la Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità e la CSRD dell’UE, leggi il nostro articolo.

Achilles supporta le imprese di tutto il mondo nell’individuazione e mitigazione dei rischi legati ai diritti umani e all’ambiente all’interno delle loro catene di fornitura. Per ulteriori informazioni sulle nostre soluzioni di dovuta diligenza nella catena di fornitura allineate all’OCSE, contattaci tramite il modulo.

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