Quando, ad agosto 2021, il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) ha pubblicato il suo sesto rapporto, erano in pochi ad aspettarsi buone notizie. Il testo non lascia dubbi: il nostro pianeta è destinato a raggiungere o superare la soglia critica di un aumento della temperatura di 1,5 °C entro il 2052, se non addirittura prima. Una conferma che ha fatto comprendere a molte persone, una volta per tutte, la gravità della crisi che stiamo attraversando.
Tuttavia, come spesso accade, la drammaticità della notizia ha aperto anche un barlume di speranza. La sua pubblicazione, infatti, ha indotto molte aziende, enti e singoli individui a fare il possibile per evitare il peggio.
Un piano per imprimere una svolta positiva
Uno degli enti più determinati a fare la sua parte è la community globale di CEO del settore immobiliare afferente al Forum economico mondiale che, negli ultimi mesi del 2021, ha pubblicato “Green Building Principles: The Action Plan for Net-Zero Carbon Buildings”, in cui vengono elencate 10 misure che aziende grandi e piccole possono adottare per ridurre il proprio impatto sull’ambiente.
Questo impegno è di importanza fondamentale dato che, come illustrato nella relazione dell’IPCC, addirittura il 38% delle emissioni generate dalle attività umane è dovuto all’edilizia: nello specifico, il 28% è imputabile alle attività operative e il 10% ai materiali e alla costruzione.
Alla luce di questi dati, il punto n. 7 elencato nei Green Building Principles del Forum economico mondiale consiglia alle aziende di “assicurarsi che il 100% dell’energia off-site (ovvero quella che non viene generata internamente) provenga da fonti rinnovabili”.
Questa raccomandazione mette in luce il ruolo che può svolgere Achilles nell’aiutare i professionisti del procurement di tutto il mondo a massimizzare le opportunità di raggiungere le emissioni nette zero entro le scadenze fissate dall’azienda, se non prima, approvvigionandosi da fonti di energia rinnovabile per i propri progetti infrastrutturali.
Una rete globale di fornitori
Possiamo contare su una capillare rete globale di fornitori di altissimo livello attivi in diversi ambiti: infrastrutture, edilizia, progettazione, produzione dei materiali, energie rinnovabili e molti altri. Di conseguenza, possiamo aiutare le aziende di tutto il mondo a individuare e ingaggiare i fornitori che possano avere il maggiore impatto sulla riduzione delle emissioni intervenendo su più fronti, a partire da un approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili.
Tuttavia, questo è solo uno degli ambiti in cui i nostri servizi rispecchiano da vicino il piano d’azione definito nei Green Building Principles. Possiamo fare molto altro, ad esempio aiutare attivamente le aziende a ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica, comprese quelle classificate come di Scope 3 (ovvero le emissioni indirette generate dalla catena del valore).
Obiettivi concreti e realizzabili
Il terzo principio stabilito nei Green Building Principles invita a “misurare e registrare il carbonio incorporato”, mentre il quarto principio esorta a “ridurre il carbonio incorporato”, ovvero le emissioni generate nella costruzione, nel trasporto e nell’assemblaggio dei materiali per un edificio.
Non bisogna dimenticare, poi, una componente fondamentale delle emissioni di Scope 3, ovvero quelle generate da tutte le aziende della propria supply chain: per molte aziende, questa voce può rappresentare fino al 90% della propria impronta di CO2 complessiva. La misurazione e rendicontazione di queste emissioni è una delle questioni più complesse con cui oggi sono alle prese i professionisti del settore ambientale e del procurement.
Il nostro programma di certificazione Carbon Reduce offre una soluzione mirata alle aziende, aiutandole a documentare i dati necessari per definire obiettivi concreti e raggiungibili che consentiranno di ridurre davvero le emissioni. Possiamo anche eseguire un audit indipendente per verificare l’accuratezza e completezza dei risultati raccolti internamente, oltre a fornire potenzialmente i crediti di carbonio necessari per compensare le emissioni di anidride carbonica.
Parola d’ordine: tempestività
Per alcuni è confortante sapere che esistono soluzioni come queste per controllare, ridurre e compensare le emissioni di anidride carbonica, ma rappresentano una buona notizia solo se vengono accolte da un numero sufficientemente elevato di organizzazioni. Come evidenziato nella relazione del Forum economico mondiale “è fondamentale agire con tempestività: tutti i soggetti interessati sono chiamati a fare la propria parte per rendere l’ambiente edificato più sostenibile”.
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